Gli Ossi de Mas-cio, gli ossi di maiale bolliti.
Un piatto storico Veneto, legato alla tradizione popolare e contadina, gli ossi di maiale bolliti conosciuti in dialetto come ossi de mas-cio.
Questo piatto fumante di ossi di maiale lessati, è un classico della cucina vicentina, non a tutti può piacere ma se vorrete provarli dovete attenervi alla tradizione di mangiarli con sale, cren e… con le mani!
Se non conoscete questo piatto approfondite la sua storia nel post e gustatelo insieme alle altre proposte del menù settimanale di Genitorialmente, lo conoscete il loro menù equilibrato, pronto da stampare e che vi aiuta ad organizzarvi al meglio???
La tradizione del maiale in Veneto.
Il maiale ha avuto da sempre un’importanza primaria nella tradizione popolare del Veneto; questo perchè la regione in cui ormai vivo da più di 20 anni ha fondato una buona parte della propria economia sull’agricoltura e l’allevamento di animali da cortile.
Ancora adesso è presente nelle famiglie, che hanno la possibilità di tenere animali, la tradizione dell’uccisione del maiale.
Anticamente questo evento coinvolgeva non solo la famiglia stessa, ma anche parenti e amici creando ansia (per la lunga lavorazione e lavoro) ma anche un clima di festa.
Da tempo ormai, il maiale, ho imparato a conoscerlo come mas-cio e ad apprezzare la tradizione del suo immolamento secondo la tradizione da Santa Caterina a Sant’Antonio Abate (17 gennaio) chiamato anche “Sant’Antonio del mas-cio”.
Sappiamo che si dice “del maiale non si butta via niente”, come vi ho già dimostrato nella ricetta delle ossa di maiale alla contadina; ma il detto vicentino “El mas’cio xe na botéga” (il maiale è una bottega) espone meglio la generosità del maiale.
Gli ossi di maiale bolliti.
Gli ossi di maiale sono quel che rimane della lavorazione dell’animale, dopo aver preparato i salumi.
Durante la preparazione di sopresse, salsicce, luganeghe e quant’altro, le ossa venivano messe in un pentolone con acqua e odori e venivano fatti bollire per circa tre ore; alla fine si mangiavano spolpandoli con le mani e accompagnandoli con cren, la radice di rafano mescolato con aceto bianco, e sale.
La sagra di Longare
Apro una parentesi su questa Sagra dei “Ossi de mas’cio” che si tiene da tantissimo tempo a Longare (Vi) a cui ho avuto il piacere di partecipare e in cui ho mangiato per la prima volta gli ossi di maiale bolliti.
Questa sagra ha origini nel lontano 1979 grazie alle associazioni combattentistiche di Longare che pensarono di organizzare una festa nei primi giorni di settembre; dal 1995, visto il successo della festa, fu trasformata in sagra parrocchiale spostando la data ad ottobre e anche tutte le attività negli spazi adiacenti la chiesa di Longare.
La sagra dei “ossi de mas-cio” è diventata un appuntamento imperdibile per tante persone perché hanno l’opportunità di ritrovare un piatto della tradizione contadina e di stare insieme in un ambiente sereno e gioioso.
La ricetta degli ossi di maiale bolliti o ossi de mas-cio.
La ricetta è semplicissima, l’importante per la riuscita è la qualità degli ossi che tradizione vuole siano quelli del collo del maiale perchè più gustosi; messi a bollire con alloro, sedano, carota, cipolla e chiodi di garofano si cuociono a lungo (tradizione vuole 3 ore) ma se avete meno tempo vi assicuro che anche in 1 ora e mezza sono ottimi.

Ossi de Mas-cio, ossa di maiale bollite
Ingredienti
- 1 kg di ossa di maiale
- 1 costa di sedano
- 3 chiodi di garofano
- 1 patata
- 1/2 cipolla
- 1 rametto di alloro
- 2 carote medie
- 2 litri di acqua
Per condire
- sale fino
- cren facoltativo
Istruzioni
- In una pentola dai bordi alti mettere le ossa di maiale, l'acqua e gli odori.
- Accendere il fuoco e portare a bollore.
- Abbassare la fiamma e lasciare cuocere gli ossi di maiale per almeno 1 ora e mezza.
- Tradizione vuole che le ossa di maiale siano bollite per 3 ore, se potete prolungare la cottura ne gioverà il gusto.
- Scolare con una schiumarola gli ossi bolliti e metterli in una ciotola capiente e portare in tavola.
- Ogni commensale prenderà con le mani la sua porzione e la condirà con sale e/o cren a suo piacimento spolpando le ossa di maiale bollite con le mani!
Mi raccomando si mangiano rigorosamente con le mani!!
Altrimenti finisce tutto il gusto di questo piatto, povero ma gustosissimo e che è davvero molto apprezzato non solo nel vicentino.
La conservazione ve la do comunque, se volete fare dosi doppie, ma calcolate che con 1 kg di ossa di maiale ci mangiano 2 persone… se casomai avanzaste degli ossi bolliti metteteli in un contenitore con coperchio e conservateli in frigorifero per massimo 2 giorni.
Vi consiglio anche di conservare l’acqua di cottura per riscaldarli, manterranno meglio il sapore invece di riscaldare gli ossi in microonde che potrebbe seccare la carne.
Se vi piace la cucina tradizionale Veneta, provate anche i bigoli!
Queste ricette che sanno di tradizione le amo e, tra l’altro, è molto simile alle abitudini calabresi: quando si ammazzava il maiale le ossa e gli scarti della carne venivano cotti insieme e gustati al termine della giornata dopo aver fatto salsicce e soppressate 🙂
Come qua in Veneto!!!
Le varie regioni d’Italia hanno tante tradizioni comuni!
É propio, cosí, quando ero piccolo( porco can quanto tempo é passato) la mia famiglia e gli altri vicini andavamo ad aiutare una famiglia contadina a ammazzare i maiali e “” farli sú” era una sagra, alla fine della giornata che cominciava alle 5 del mattino, e dopo aver fatto festa con carne alla brace, ognuno portava a casa unaborsa con gli ossi. Purtroppo devo dire che bei tempi e mi sento fortunato per poterli ricordare.
Sì, leggendo il post ho avuto conferma! Anche io da bambina ho mangiato questo piatto, certo il nome era diverso, ma veniva preparato allo stesso modo, con le stesse “parti” del maiale e più o meno nello stesso periodo dell’anno. Che bel ricordo, diventava una festa di famiglia! 😉
Valentina
Ma che bello!!! mi fa molto piacere!
Non li ho mai mangiati. Da noi si fanno spesso …
una ricetta deliziosa😋😋😋
Non conosco questa ricetta ma la trovo davvero interessante!! Grazie*_*
devi provare 😉👍👍👍
Mi piacciono proprio
mi fa molto piacere!☺☺☺
1 kg a persona circa, polenta fresca al posto del Kren possono esserci i crauti, le patate non servono una cipolla piccola con infilati i chiodi di garofano, 2/3 foglie di alloro, va bene carota e sedano senza esagerare 😉
in casa mia guai se non c’è il cren mio marito mi ammazza ahahahahah
Sì può poi mangiare anche il brodo, ad esempio con i tortellini, oppure risulta troppo grasso?
No non è un brodo da utilizzare per i tortellini o altro, è troppo grasso ☺️
Anch’io come Roberto 😅🤪che delizia!!!! Bei tempi, purtroppo andati,la fortuna è che ho ancora dei vicini che mi danno la possibilità di farli,e ringrazio per la ricetta…..nn mi ricordavo come li faceva mia mamma,
Certe tradizioni nn andrebbero mai lasciate,ma la moda ci mette sempre in dieta!!! Nn sono tanto d’accordo ogni tanto ci sta proprio bene una mangiata così!!!😋😋😋🥳
Io li faccio quocere domani, mi piacciono un sacco anche a mia moglie piacciono.
Domani ne faccio una mangiata,per certo dopo bisogna fare una settimana di magro per compensare.
Ciao ❤️
Sig. Luciano ha ragione, settimana di magro dopo…. ma quanto sono buoni! buona giornata
Ottimi con i chiodi di garofano.
Grazie Laura, non conoscevo l’uso dei chiodi di garofano, proverò la prossima volta!
Grazie